Mercato dell’acciaio: coils, prezzi sempre alti

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Lieve scivolamento dei prezzi del caldo, con episodiche punte al ribasso – FONTE SIDERWEB.

Domanda e offerta «non hanno fatto registrare spostamenti di rilievo» e quindi il comportamento dei coils «negli ultimi giorni si è limitato – racconta un addetto ai lavori a siderweb – ad alcuni aggiustamenti laterali che hanno seguito il trend anticipato la settimana scorsa».

E, insomma, conferma un altro operatore di mercato «diciamo la stragrande maggioranza del mercato si è mossa con un aggiustamento al ribasso di 10-15 euro, con i prezzi dei coils a caldo che si sono attestati attorno ai 700 euro la tonnellata base partenza. Non sono mancate – prosegue l’operatore – alcune episodiche punte più basse, attorno anche ai 670 euro la tonnellata, anche non se si è trattato della normalità e che, soprattutto per materiale turco, le quotazioni sono più elevate».

Con il differenziale «con il freddo e lo zincato, che costano di più e che si mantiene sempre intorno ai 100 euro la tonnellata, facendo registrare addirittura un leggero incremento».

Restano ormai fissi, peraltro, «anche i tempi di consegna, visto che rimane impensabile avere consegne prima del mese di maggio, mentre si deve aspettare giugno e anche luglio per il materiale che arriva dai Paesi extra europei».

Senza trascurare, però, che «le quote di import consentite giocano un ruolo decisivo, visto che l’India – è una considerazione raccolta – praticamente non è in grado di proporre nessuna offerta di materiale e che anche la Turchia è vicina al limite».

Senza dimenticare che «si dovrà verificare il comportamento della Cina quando termineranno i festeggiamenti per il loro capodanno (il 12 febbraio prossimo; ndr) e capire se manterranno le quotazioni o decideranno di dare un ulteriore strappo».

Quanto alla produzione italiana, spiega un altro operatore di mercato, «si registrano le promesse di incremento che potrebbero determinare un riposizionamento dei prezzi, ma il tutto, se si concretizzerà, lo potrà fare nella seconda metà dell’anno, con le consegne che slitteranno alla parte finale dell’anno stesso».

Piuttosto è interessante riportare l’opinione di chi lancia un avvertimento chiaro: «Ritengo degno di attenzione un dettaglio legato all’imminente pioggia di soldi collegati al Recovery Fund – dice infatti un altro addetto ai lavori a siderweb – e che, soprattutto all’estero, potrebbero determinare una nuova voglia di investire e fare ordinativi importanti di materiale. Cosa che avrebbe delle inevitabili ripercussioni sui prezzi, facendoli di nuovo salire in maniera rilevante».

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